Cosa resta della notte

Autore: Onofrio Arpino

Casa Editrice: Bertoni - Anno: 2025

Sinossi: Forse oggi più di ieri e in piena industrializzazione e digitalizzazione del desiderio, un libro di poesie che si avventuri nel mondo spirituale-religioso può meglio richiamare l’attenzione sullo spettacolo degradante e sulla crisi di alcuni valori fondanti la vita comunitaria. La poesia che non pensa a sé stessa solleva all’attenzione una via di senso che va oltre la poesia e propone un accesso per scuotere la sensibilità collettiva. Propone, a suo modo, la parola che cura con simboli, immagini, colori, ciò ch’è sviato, dando luce alle parti oscure, visibilità ai sentimenti, mettendo in scena poetica le ferite esistenziali, con "l’esattezza e la peculiarità" del sentire profondo. Una terapia dolce comunque, un flusso dissetante che si colloca sulla soglia del precipizio, per avvertire, senza alcuna presunzione, la distanza da mantenere. Cosa resta della notte si compone di cinque sezioni, per un totale di 90 poesie: “Luce sepolta”, “Petramorfosi”, “Sentinella”, “Cosa resta”, “Corifeo”. La prima sezione “Luce sepolta” propone istantanee delle ferite esistenziali, gli smarrimenti, le inquietudini. “Petramorfosi” esprime il bisogno spirituale capace di indurre una lenta trasformazione della coscienza, che in “Sentinella” si colora di più aspetti e dà visibilità alle domande e alle istanze del sentire. La domanda alla sentinella (Isaia 21,11) e il rinvio da parte della sentinella a continuare a domandare esprime il processo per costruire da soli la propria risposta. La quarta sezione, “Cosa resta”, interpreta ciò che possiamo ritrovare dopo aver vissuto le tenebre. La quinta sezione, “Corifeo”, vuole esprimere il canto corale di un comune sentire.