Non passa giorno senza che stampa o televisione parlino dei più recenti e strepitosi progressi dovuti all'Intelligenza Artificiale. In ogni ambito, dall'ingegneria aerospaziale alla medicina, dall'arte alla quotidianità domestica, vengono sviluppati programmi capaci di alleviarci da compiti ripetitivi, noiosi o che semplicemente non riusciremmo a fare, portandoli a termine con precisione, pazienza e meticolosità decisamente sovraumane. Ma cosa accade quando questa tecnologia sembra diventare troppo pervasiva e pare appropriarsi di capacità che abbiamo sempre pensato fossero esclusivamente «nostre»? Davanti a questa svolta epocale, destinata a modificare la traiettoria dello sviluppo umano, la scelta sul ruolo da destinare all'Intelligenza Artificiale nelle nostre vite appartiene a noi, come singoli e come collettività. Sta a noi far sì che quella in cui entriamo sia soprattutto l'era dell'Intelligenza Naturale: l'era nella quale più che mai sapremo trarre vantaggio da ciò che abbiamo inventato.