Presenta: Fulvio Colucci
Il romanzo di Piva è stato proposto da Nicola Lagioia al Premio Strega 2024. Riportiamo qui la motivazione di questa candidatura:
“La fine di un amore, il fine vita, il senso del sacro nella contemporaneità. Era tempo che non leggevo un romanzo capace di raccontare così bene la nostra epoca. “La ragazza eterna” di Andrea Piva affronta strade decisamente poco battute dalla letteratura italiana delle ultime stagioni e forse, proprio per questo, “vede cose”. Mi ha colpito per la forza dei personaggi, l’orchestrazione delle loro vicende, l’uso di una cifra stilistica di gran pregio, ma soprattutto perché dimostra come la forma romanzo sia ancora qualcosa di non sostituibile, poiché dell’esperienza umana (il nostro sentimento di essere temporaneamente al mondo) sa cogliere elementi che nessuna altra narrazione riesce a mettere in luce.
Gli antichi greci intraprendevano il viaggio a Eleusi per essere iniziati ai misteri di Demetra, Persefone e Ade: i protagonisti di Andrea Piva portano fino a noi le ultime schegge della luminosa forza sprigionata da quei riti di morte e di rinascita.”
Renata è una fuoriclasse, una donna che indossa bellezza e intelligenza con la grazia di una farfalla tropicale: per questo Boccia si è rassegnato all’idea di non meritarla e di accettare, suo malgrado, le nozze con un altro. Ma la vita sa essere bizzarra, così Renata, un giorno, suona alla porta del suo appartamento nel centro di Bari e gli rivela di avere un cancro incurabile. L’uomo, che è psichiatra, comincia a pensare alla possibilità di sperimentare proprio con lei una terapia illegale in Italia, ma della cui efficacia è convinto: una cura psichedelica, con la somministrazione di sostanze psicotrope come la psilocibina, l'ayahuasca o LSD, le cui potenzialità la comunità scientifica sta riscoprendo contro la depressione e le dipendenze. Andrea Piva compie un viaggio dentro la psiche umana, ci porta a spasso tra alibi e lapsus che nascondono le non-scelte di tutti noi. Non manca il risvolto sociale, nel racconto di una classe dirigente locale oscura e paludosa, un miscuglio torbido di malaffare e pompa magna, tutta borghese e tipicamente barese. Un romanzo intimo, ricco di alcune delle più belle pagine sul significato profondo della morte. In una parola, un romanzo imperdibile.