Intervengono gli studenti dell'I.C. "Rodari-Alighieri-Marconi" di Casamassima
Questa fiaba moderna e ironica – ispirata al musical Malefici – è il tentativo di ridare profondità e attualità ai «cattivi», mostrandoceli come persone capaci di sbagliare e di fallire, ma non per questo irrecuperabili. Un inno alla diversità, alla libertà e al riscatto che solo l’introspezione e la tolleranza possono garantirci.
Dario Vergassola è un maestro nel capovolgere la realtà per mostrarne il lato meno ovvio, più perturbante e comico; stavolta il suo processo di straniamento coinvolge personaggi notissimi delle più belle fiabe per l’infanzia. Intrappolati in un ascensore lentissimo ed esasperante (metafora di un altro inghippo, più sottile e pervasivo: il loro ruolo, che un po’ li imprigiona e li stigmatizza) e costretti a un interminabile viaggio dal pianoterra fino all’ultimo piano di un condominio, dove c’è lo studio dello Psicologo, i quattro cattivi delle fiabe finiscono col denunciare i propri limiti, apparendoci sotto una luce del tutto nuova. Così scopriamo che la Regina dello Specchio ha problemi di autostima ed è dipendente dai social; che il Lupo Cattivo è un vegetariano sotto copertura; che la Strega del Mare si vergogna della sua voce rovinata dalle microplastiche; che il Gran Visir soffre di un disturbo schizofrenico... E ci chiediamo: ma i personaggi cattivi sono davvero solo e soltanto cattivi?