La Chiesa è sempre più spesso un’istituzione nell’occhio del ciclone, in bilico tra aperture alla modernità e ancoraggio alla tradizione.
Il libro di Massimo Franco rivela le ragioni che nel 2019 hanno spinto papa Francesco a rinominare l’Archivio Segreto, chiamandolo Apostolico. È solo una delle «pepite» che emergono da questa miniera di aneddoti, intrecci, a volte leggende che aiutano a conoscere le dinamiche, oltre che la storia, di un’istituzione millenaria.
Monsignor Sergio Pagano, uno degli uomini meno conosciuti ma più potenti e rispettati del Vaticano, Prefetto dell’ex Archivio Segreto Vaticano dal 1997, conosce a fondo verità e misteri di quello che è stato definito «la centrale dell’intelligence d’Europa», con milioni di documenti accumulati e custoditi nei suoi locali fin dal 1611, anno della fondazione. Per la prima volta, quest’uomo riservato e colto, svela nell’intervista a Massimo Franco una parte dei segreti racchiusi nel «bunker», il deposito sotterraneo lungo 86 chilometri lineari che ospita i documenti più riservati, visitato in esclusiva dall’autore per questo libro.
Ne scaturisce una rilettura inedita e spiazzante di alcuni passaggi storici fondamentali: il processo a Galileo, i silenzi di Pio XII sulla Shoah, la razzia degli Archivi Vaticani da parte delle truppe napoleoniche, allala rete di spie papali a caccia dei «modernisti», il ruolo dell’America e dei suoi dollari nei conclavi del passato, il rapporto tormentato con la Cina comunista.