Tra le frasi recuperate dai muri di un appartamento qualsiasi, ve n'è una che allarma l’inventore e Adele, incuriosita e affascinata dalle vicende umane carpite ai muri della cittadina di provincia. La coppia di sperimentatori decide allora di riferire il criptico colloquio alla polizia, e ciò fa rocambolescamente riaprire un irrisolto caso di omicidio avvenuto due anni prima.
Le parole hanno le loro accezioni. Le accezioni sono i contenuti di una scatola, mentre in alcuni casi sono scatole in attesa di contenuti.
Il racconto ironizza sull’intelligenza artificiale e sul suo utilizzo volto a percorrere strade attraversate da sentimenti veri e passioni dolorosamente umane, in una parte d’Italia ancora in bilico tra patriarcato ed emancipazione, maschilismo e parità di genere.
La fragilità dell'intelligenza reale e l'ingannevole fallacia di quella digitale si confrontano in una storia paradossale, nella quale uomini e donne sono vittime dell’orgoglio e dell’incapacità di relativizzare le sconfitte, mentre il futuro che è già presente incalza e minaccia di spazzare l’umanità stessa, precludendo ad essa la supremazia intellettiva e il controllo sulla realtà.