Lo spettacolo - inedito in esclusiva per il Festival “Il Libro possibile” - vuole essere un omaggio all’attivista iraniana Narges Mohammadi “Premio Nobel per la Pace 2023”, per il suo impegno per i diritti umani e la libertà per le donne in Iran.
La poesia civile di Cosimo Damiano Damato incontra la canzone d’autore di Simona Molinari. Un viaggio nella poesia, storie e canzoni d’amore e libertà. Damato racconta storie di poeti, di rivoluzioni, resistenze e di amori, rivelando la sensualità e l’impegno civile, la sacralità esistenziale, le inquietudini, l’erotismo, il dolore, le battaglie per i diritti umani, disegnando immaginifiche stanze su quel giardino segreto dove cantare l’amore contro ogni guerra celebrando la libertà. A scandire i testi il canzoniere sofisticato e potente della cantautrice Simona Molinari che attinge dal suo repertorio più intimo ed autorale: da “Lei balla sola” a “Tutto il rumore del mondo”.
Il recital parte proprio dagli haiku e le poesie di due grandi autori iraniani: Abbas Kiarostami e Forough Farrokhzad. La cultura rigida e patriarcale che rivendica nel fondamentalismo religioso le sue leggi morali continuano ad ammazzare le donne che lottano per la libertà in Iran e le poesie di Farrokhzad sono ancora oggi la speranza per quelle donne che resistono. “Sento che il mio tempo è finito/ sento che l’istante solo è la mia parte delle pagine della storia/Sento che il tavolo è una distanza artificiale fra i miei capelli/e le mani di questo triste sconosciuto/Dimmi qualcosa/ chi ti dona la tenerezza di un corpo vivo/cosa altro desidera da te se non sentirsi vivo? […]”.
Il viaggio della poesia civile e d’amore continua con i versi di Izet Sarajlić, la storia di André Gorz ed ancora Erri De Luca, Alda Merini ed i monologhi inediti “Love letters” e “Libri” dello stesso Damato e “Becky Moses” scritto a quattro mani con l’indimenticata firma del “Fatto Quotidiano” e di “Domani” Enrico Fierro.