Roberto Maria Ferdinando Scarpinato è nato a Caltanissetta il 14 gennaio 1952. Dopo aver iniziato la carriera in magistratura nel 1978, ha prestato servizio presso la Procura di Palermo nel 1989, entrando nel pool antimafia collaborando con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. In seguito alla strage di via D’Amelio, il 19 luglio 1992, è stato promotore della rivolta di otto sostituti procuratori contro il procuratore capo Pietro Giammanco, al quale ha addebitato la responsabilità di avere progressivamente isolato Giovanni Falcone, inducendolo ad andare via dalla Procura di Palermo.
Nel 2005 ha assunto la direzione del Dipartimento mafia-economia, creando un gruppo di magistrati e investigatori specializzati per smantellare patrimoni illegali, sequestrando – tra il 2008 e il 2010 – beni per un valore di circa 3,5 miliardi di euro.
Nel giugno 2010 è stato nominato Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta, gestendo il complesso procedimento per la revisione delle sentenze di condanna emesse nei processi Borsellino dopo le rivelazioni di Gaspare Spatuzza.
Il 7 febbraio 2013 è stato nominato, dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, nuovo Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Palermo.