C’era il mio nome

Gabriella Ottini

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C’era il mio nome
Autore: Gabriella Ottini
Anno di Pubblicazione: 2022
Casa Editrice: L’Altracittà media e arti
Cosima Damiana, detta Mimma, nasce senza far rumore nel Salento degli anni Settanta, dove per tradizione ai nuovi nati spetta il nome dell’ultimo o più importante parente passato a miglior vita. Suo padre Paride è un barbiere con alle spalle una carriera religiosa interrotta e la fissa per il latino e il greco, sua madre Antonietta vorrebbe decidere il destino di tutti i figli e mettere in ordine l’universo. Mimma è femmina ed è l’ultima dopo due fratelli e una sorella che hanno già un ruolo definito in famiglia: per questo gli adulti non perdono tempo nell’insegnarle a vivere, come se il suo compito fosse rimanere bambina per sempre e non disturbare nessuno. Sarà comunque costretta a crescere all’improvviso, a causa di alcuni eventi inaspettati che la costringeranno ad affrontare un aspro conflitto con sua madre, disattendendo tutte le scelte ricadute su di lei, ultima figlia nata per sbaglio. Nella prima parte la voce di Mimma si alterna alla narrazione in terza persona della storia dei suoi genitori, senza emergere; nella seconda parte diventa l’unica voce protagonista e descrive gli anni successivi all’adolescenza, con i suoi sogni e le sue delusioni. Ad affiancarla in questo percorso, durante il quale Mimma spesso si sente persa, si alternano personaggi minori: una donna saggia e affettuosa che lei chiama “nonna” ma che in realtà è la sua prozia materna, un’amica arrivata da Pescara per trascorrere le vacanze e parlarle di mondi fuori dai confini regionali, una compagna delle scuole superiori emancipata solo in apparenza che invece si inserirà perfettamente negli schemi delle famiglie patriarcali e Uccio, uomo ambiguo, quasi sgradevolmente banale, che accetterà di salvarla dalle trappole della sua famiglia per sprofondarla dolcemente nel baratro della trascuratezza. Sullo sfondo si alternano i venti che sferzano le coste salentine e le tradizioni di una terra affascinante e allo stesso tempo amara.
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