Questo contest è terminato.
Anno di Pubblicazione: 2023
Casa Editrice: Universitalia
Basta un click per odiare. Cyberbullismo ed hate speech online agli albori del metaverso” edito da UniversItalia di Roma, è il nuovo saggio scritto da Nicola Pierpaolo Barbuzzi, avvocato, già docente di diritto dei mezzi di comunicazione presso l’Università Telematica Pegaso, nonché docente di diritto e processo penale presso la Scuola Allievi Finanzieri della Guardia di Finanza, dedicato proprio agli allievi della Scuola Allievi Finanzieri di Bari. Il volume, partendo da una disamina delle nuove generazioni di utenti digitali ne analizza le criticità, delineando il profilo del migrante digitale alle soglie del metaverso, universo digitale il cui termine deriva dalla combinazione del prefisso greco μετά e della parola universo, che indica quella realtà parallela che, a partire dagli iniziali spazi aperti da Internet, sta velocemente definendosi mediante i costanti sviluppi tecnologici. Individuando preliminarmente le caratteristiche del fenomeno del cyberbullismo e del discorso d’odio, si passa ad una accurata analisi della fenomenologia e degli effetti individuandone la comune matrice nella repulsione della diversità (fisica, di abilità, di genere, etnica, caratteriale). Discorso d’odio e cyberbullismo galoppano di pari passo in un universo virtuale in cui manca un vero e proprio assetto di regolamentazione. La consapevolezza del fallimento dei modelli educativi standardizzati, siano essi familiari o scolastici, ma soprattutto l’effetto deleterio di alcuni social sulla fragile psiche dell’adolescente, obbligano tutti i soggetti in campo a trovare spazi per la ricerca di modelli educativi cui ispirarsi, coinvolgendoli nella costruzione di una società includente, solidale e capace di migliorare la vita dei giovani. Anche la politica ha una grande responsabilità in questo momento storico dove il discorso d’odio trova terreno fertile quando è strumento per irretire particolari sacche di elettorato o quando, semplicemente, travalica le regole di continenza verbale e del rispetto dell’idea altrui. In conclusione, emerge la necessità di un ritorno al dialogo che avversi l’unilateralità della comunicazione attuale, realizzando una vera e propria cyber resilienza che regga l’agire dell’utente di nuova generazione, educato ad un efficace “contro discorso”.
“Quante volte i nostri amici, fratelli, figli usano il silenzio per alzare la voce ma noi non siamo in grado di ascoltarli. Spesso il buio delle loro camere diventa una sofferta richiesta di aiuto. Questo lavoro cerca di guidare il giurista, il genitore e l’educatore in un complesso labirinto di nuovi codici di comunicazione”, Nicola Pierpaolo Barbuzzi.
“Gli aspetti giuridici ed etici di un malcostume che Nicola Barbuzzi vede, con acuta originalità, diffondersi nella società attraverso le attuali modalità informatiche, evocano una pagina lunga e complessa della nostra storia letteraria, almeno dall'età medievale”, Francesco Tateo, professore emerito dell'Università di Bari Aldo Moro.
“Il lavoro del prof. Barbuzzi aiuta ad orientarsi in una materia complessa, dando grande spazio all’emergere di una consapevolezza sempre più avvertita della gravità del fenomeno e del fatto che lo strumento forse più efficace per arginarlo risiede nella costruzione di relazioni sane e rispettose attraverso processi culturali e politici sempre più inclusivi”, Monica Cirinnà.
Questo contest è terminato.