Alla fine degli anni Ottanta, la musica vive una profonda crisi di identità. All’inizio del decennio, il successo di Mtv e la diffusione del cd avevano fatto risorgere il mercato del pop, rivitalizzando stelle un po’ appassite e lanciandone di nuove, ma l’arrivo dei Novanta costringe i discografici a fare i conti con una rivoluzione che non si aspettava quasi nessuno. Infatti, anche se l’hanno capito in pochi, qualcosa sta cambiando di sicuro. Basta guardare la classifica degli album più venduti nel 1990 e paragonarla a quella dell’anno successivo: il pop levigato di Madonna, New Kids On The Block e Mariah Carey viene spodestato dalle sonorità ruvide di Metallica, Nirvana e Pearl Jam, band che di colpo soppiantano anche il rock pomposo dei Guns N’ Roses. Cosa sta succedendo? Le vecchie superstar conservano il solito pubblico, ma fanno fatica a conquistarne di nuovo, perché in tutti i Paesi stanno emergendo comunità di giovani ascoltatori, una Generazione Alternativa affascinata prima da grunge e hip hop, poi techno e britpop: scene musicali indipendenti che, partendo dal basso, conquisteranno le hit parade planetarie.