“Iniziata agli albori degli Anni Sessanta, la ricerca artistica di Emilio Isgrò fa uso dell’oggetto libro quale paradigma della comunicazione visiva, facendo emergere riflessioni sul linguaggio, la memoria e la storia.
Praticando il gesto della cancellazione, l’artista crea un nuovo campo visivo e concettuale trasferendo corporeità al silenzio, all'assenza e al vuoto con precisa potenza comunicativa; attraverso la manipolazione dei testi, il suo lavoro affronta temi complessi e universali come la violenza della storia, la distruzione del significato e la ricerca di identità…”