A. Chiara Scardicchio
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La pandemia e lo tsunami sociale e relazionale, che ci ha colpiti oramai più di due anni fa, costituiscono il sostrato storico che ha indotto Chiara Scardicchio a realizzare un agile libello dal titolo allusivo Vita tua vita mea (Durango edizioni). In questo particolare saggio, l'autrice trasforma il silenzio dei pensieri privati nel rombo potente di parole universali, nelle quali -questo il pregio del suo lavoro- è impossibile non riconoscersi.
La scrittura si propone come terapia del dolore collettivo e individuale e la casa, "placenta" e "rifugio subwoofer" della vita, come contenitore gravido di pienezza, luogo "che facilità l'intuizione profonda l'illuminazione, la connessione".