Professore, un’ipotesi: economia come materia scolastica sin dalla scuola primaria, anche per un paio d’ore a settimana: perché nessuno ci ha mai pensato? Perché educare all’economia non può rientrare nella formazione scolastica sin da subito?
Secondo me, dovrebbe! L’unica questione è che bisogna metterci delle adeguate risorse, perché l’errore più grosso che si potrebbe fare è quello di dire che, sì, mettiamo dentro l’economia a parità di risorse, come si è fatto quando si è reintrodotta l’ora di educazione civica, che fra l’altro doveva coprire una marea di argomenti, e quando metti troppi argomenti senza metterci risorse, operi soltanto una finzione… Ecco, lo stesso succederebbe, se si mettesse un’ora di economia senza metterci risorse; siccome le risorse sono scarse, per la scuola soprattutto, allora non si fanno queste cose.
Reddito di cittadinanza abolito dalla manovra finanziaria del 2023: è una brutta mossa dell’attuale governo?
Io credo che il reddito di cittadinanza fosse fatto male. Allora, quello che bisogna fare è avere un sistema di protezione (perché ovviamente nessuno deve morire di fame), però dovrebbe essere un sistema gestito a livello locale. Come poi avviene negli altri Paesi, questi sostegni al reddito sono gestiti a livello locale, con risorse perorate a livello locale: questo perché a livello locale conosci meglio quali sono le condizioni del costo della vita, le condizioni abitative, le condizioni dei servizi pubblici. Addirittura, nelle località più piccole conosci direttamente chi sono i poveri. Quindi il governo in qualche modo ha fatto bene ad eliminare il reddito di cittadinanza gestito centralmente, però non ha dato sufficienti risorse ai comuni, perché ci fosse qualcosa di sostitutivo.
Oggi i ceti ricchi sembrano arricchirsi sempre più, i poveri impoverirsi sempre più e il ceto medio, nel mezzo, annaspa.
Questo è un luogo comune, una chimera o la realtà dei fatti?
Dunque, in Italia, fino a due anni fa, fino al periodo precedente l’inflazione, insomma fino al 2020, la causa principale dell’aumento della povertà non era tanto il fatto che il reddito si spostasse dai poveri ai ricchi o dalla classe media ai ricchi: l’intero Paese era impoverito, perché abbiamo raggiunto il picco del nostro reddito pro capite nel 2007, dopo di che è sceso. Negli ultimi due anni, con l’inflazione, c’è stato invece anche un aumento della povertà, dovuto al fatto che alcuni, che avevano più possibilità di aumentare i propri redditi, lo hanno fatto, mentre altri, soprattutto i lavoratori dipendenti, non l’hanno fatto. E negli ultimi due anni c’è stato un maggiore effetto, dovuto alla redistribuzione del reddito, sull’aumento della povertà.
In Chimere, troviamo alcuni riferimenti a Leopardi, che aveva predetto le magnifiche sorti e progressive dell’umana gente. Qual è il suo rapporto con la letteratura, pensa sia necessaria anche a comprendere l’economia? E lei che tipo di studente era al liceo?
La letteratura serve a comprendere il mondo, non l’economia soltanto. Io sono un grande lettore, però soprattutto di libri di storia, sebbene non possa non leggere libri di economia. Che tipo di studente ero al liceo? Ho fatto il liceo classico, fino alla maturità andavo bene, ma non studiavo tantissimo, quindi bene, ma non benissimo. Due, tre mesi prima della maturità, mi sono messo a studiare tanto e avevo visto che riuscivo ad imparare molto nel giro di poco, più di quanto avessi mai pensato. Una cosa strana, perché mi sono reso conto che il mio cervello potesse assorbire molte più informazioni di quanto pensavo fosse possibile. Perciò sono andato molto bene alla maturità, e poi da lì ho continuato a studiare tanto.
Grazie, professore, per questa chiacchierata.
Grazie a voi!