Dall’agosto 1999 al luglio 2003 è stata responsabile e corrispondente della sede Rai di Berlino. Il romanzo che ha presentato in data 6 luglio 2023 nella seconda serata della XXII edizione del festival il Libro Possibile 2023 intitolato Vera e gli schiavi del terzo millennio, è ambientato in un’era tecnologica che può diventare nemica e al tempo stesso alleata del genere umano, dove si intrecciano costantemente le vite dei suoi personaggi appartenenti a generazioni differenti.
Vera, attivista per i diritti umani, è la protagonista di questo romanzo. Tenace, perseverante e risoluta, al momento della stesura del romanzo è da circa un paio d’anni alla guida di un consorzio che fa parte di una grossa organizzazione internazionale che lavora a favore dei migranti. La dedizione al lavoro e la sua integrità morale, l’hanno condotta ad investigare sull’esistenza di gravi irregolarità all’interno del sistema, viziato
dalla collusione con una serie di attori appartenenti ad organizzazioni criminali di stampo mafioso: Non si era mai posta il problema di adeguarsi agli ambienti o alle persone che incontrava. Tirava dritto, rimanendo libera. Era il suo modo per essere diversa. Un modo di vivere che le aveva procurato tante inimicizie, pur garantendole, tuttavia, il rispetto, che continuava a circondarla. Nonostante il mondo intorno fosse cambiato, lei dava tutto o niente a prescindere e rimaneva sé stessa.
La trama dell’opera si dipana tra vicende private, minacce e attacchi informatici, attraverso cui la protagonista riesce a trovare la forza e l’energia per lottare contro la criminalità. È proprio grazie alla sua costante battaglia che nel corso della storia, Vera incontra nuovi amici e nuovi nemici, scopre nuovi talenti ed entra in contatto con storie di vita vissuta. La protagonista combatte per contrastare le attività criminali che dilagano a scapito di chi è costretto a migrare. Sono i migranti gli schiavi del terzo millennio, un umanità vulnerabile, invisibile e senza diritti.
Il romanzo della Lasorella racchiude in se una serie di principi e ideali dal valore inestimabile che ci permettono di fare una profonda riflessione su un tema tanto complesso quanto ampiamente dibatutto: I flussi migratori e il traffico internazionale di esseri umani. A questo punto sorgono spontanee due domanda. I flussi migratori sono sempre esistiti? Cos’è il traffico internazionale di esseri umani? I flussi migratori, che affondando le proprie radici in tempi remoti, sono un fenomeno complesso e multiforme che appartiene alla storia dell’umanità. Fin dai tempi preistorici
infatti, i gruppi umani, inizialmente per lo più nomadi, si sono spostati in cerca di risorse e territori migliori in cui vivere. Nel corso del XIX e del XX secolo, l’industrializzazione, i conflitti mondiali e i cambiamenti politici e sociali ad essi connessi, hanno generato lo spostamento di grandi masse popolari. Così, l’emigrazione europea verso gli Stati Uniti d’America dopo la fine della seconda guerra mondiale per esempio, ha finito per generare
un impatto significativo sulla formazione delle società moderna statunitense.
Le migrazioni sono un fenomeno complesso che può generare sfide e tensioni sociali. Per mitigare i suoi effetti, è molto importante promuovere politiche e programmi che favoriscano l’integrazione dei migranti nelle società di accoglienza. In questo la
cooperazione internazionale allo sviluppo gioca un ruolo fondamentale. Secondo quanto evidenziato dall’Organizzazione Save The Children, le principali ragioni che sono state negli anni e che sono ancora oggi il motore di tale fenomeno sono: i conflitti tra Stati o i conflitti interni ad uno Stato, i gravi squilibri economici tra differenti aree geografiche, la presenza di sistemi antidemocratici fonte di persecuzioni e spregio dei diritti umani, i
cambiamenti del clima o del territorio e ultimo ma non per importanza, la spinta dell’essere umano ad assicurare un’accettabile sopravvivenza a sé e ai propri cari.
Ad oggi, quali reati sono connessi ai flussi migratori?
Per prima cosa è importante partire da un assunto fondamentale: i reati legati ai flussi migratori sono più complessi ed eterogenei rispetto a quanto diffuso dai media. Di base, esistono due fenomeni fondamentali di reato legati alla migrazione: traffico di esseri umani e tratta di esseri umani. Lo studio di questi due fenomeni spesso subisce una distorsione errata perché in entrambi i casi, viene sfruttato il desiderio di altre persone di migliorare la propria vita costruendosi un futuro migliore altrove. Così come evidenziato da Kelly e Regan, esistono però delle differenze fondamentali che ci permettono di distinguerli: la tratta di esseri umani si riferisce principalmente all'immigrazione illegale e alla violazione delle leggi sull’immigrazione mentre il traffico di esseri umani fa da ponte tra paesi in via di sviluppo e paesi in stadio di sviluppo avanzato. Anche se alcuni trafficanti possono essere spinti da motivazioni umanitari per salvare propri connazionali in difficoltà, la verità però è che i trafficanti abusano senza scrupoli dell’immigrazione illegale, chiedendo prezzi elevatissimi e forniscono accordi di viaggio scadenti che in alcuni casi diventano
estremamente pericolosi. Di solito la relazione tra i contrabbandieri e le persone contrabbandate termina dopo il passaggio al paese di destinazione, nel caso del traffico di esseri umani invece, la situazione è diversa. Dopo l'arrivo, le persone trafficate devono
produrre profitto per il trafficante.
Per concludere, data la complessità di questo tipo di fenomeni e dato l’intrinseco legame che vi è con la dimensione politica, sociale ed economica, non ci può essere solo un’azione di enforcement ma è necessario implementare politiche più ad ampio raggio che siano in grado di abbracciare diversi aspetti dello sviluppo socio economico.