Martedì 30 Gennaio 2024, l’amatissimo prof di fisica Vincenzo Schettini ha incontrato gli studenti del polo liceale Cartesio di Triggiano (BA) e nel pomeriggio è stato ospite della sede della Banca Popolare di Puglia e Basilicata ad Altamura.
Intervistato durante l’ultima edizione del festival, nelle narrazioni del backstage, il prof aveva già parlato alle nostre telecamere del suo ruolo e della sua figura social, sostenendo che questo connubio tra prof e influencer sia oggi necessario e funzionale nel sistema scolastico, partendo dal presupposto che qualsiasi docente, a prescindere dall’uso dei social e dalla sua visibilità online, nasce come influencer, nel senso etimologico del termine. Strumento fondamentale per la riuscita del ruolo di influencer in un’aula è il dialogo: la comunicazione che funziona. E oggi? La comunicazione sta cambiando: possiamo pensare positivo (per riprendere il tema protagonista dell’ultima edizione del festival), per quel che concerne l’influenza che il mondo digitale ha sulla generazione Z?
In questo contesto, a detta del prof, l'intelligenza artificiale rappresenta una sfida incredibile, un'innovazione dalle possibilità straordinarie a cui bisogna senz’altro guardare con ottimismo. La risposta del prof è, allora, sì: possiamo pensare positivo, perché le nuove generazioni non studiano più per compartimenti stagni, ma hanno curiosità verso una cultura, anche disciplinare, molto più variegata rispetto al passato. I vantaggi di questa rivoluzione digitale potranno quindi essere innumerevoli: dalla creazione di nuovi impieghi, alla possibilità di compiere lavori con un grado di accuratezza più alto e con un margine di errore inferiore. Al di là di ogni preoccupazione, ciò che conta è saper sfruttare questo mezzo con consapevolezza, modellare l'IA cosicché svolga la funzione per cui è stata creata: essere uno strumento che aiuti noi esseri umani nelle nostre vite e nell'evoluzione della società.
Quanto ai sistemi relazionali, Vincenzo Schettini educa gli studenti, sostenendo che la relazione interpersonale non ha a che fare con qualcosa di artificiale, e ribadisce: “dovremmo scattare meno selfie e abbracciarci di più”.
Al termine dell’incontro, fa un elogio della cultura, come unico strumento di salvezza e come unico modo di diventare gestori dell’intelligenza artificiale, essere parte attiva nell’uso della stessa, e non vittime. “In un contesto storico così complicato come il nostro, in un momento in cui buona parte della classe dirigente ha messo da parte la cultura, voi ragazzi, nutritevi di cultura. Solo in questo modo diventerete persone rispettose, perché chi è acculturato non discrimina, non ferisce. Chi ha cultura, non può uccidere un altro essere umano. Perché soltanto chi possiede la conoscenza comprende quanto l'altro non sia diverso e lontano da noi”.