La divulgazione, modalità per eccellenza di rendere fruibili e comprensibili alla più ampia platea di destinatari possibile argomenti che altrimenti risulterebbero troppo ostici, si fa sempre più crossmediale e polimorfa nell’adattarsi a tematiche e audience differenti col passare del tempo. Così anche sui palchi del Festival ieri sera si sono susseguiti una serie di divulgatori che hanno messo a disposizione del pubblico professionalità e conoscenze esponendo chiaramente tematiche di grande importanza nel panorama contemporaneo, colpendo nel vivo l’interesse dei presenti.
Scienza e tecnologia hanno fatto da padrone nell’intervento della professoressa Barbara Gallavotti, degna erede del suo maestro, il mitico Piero Angela, di cui è stata per anni collaboratrice, giunta a Polignano non solo per parlare del suo ultimo libro L’infinto dentro di me – una sorta di “ricettario” rivolto ai lettori più giovani in cui vengono presi in disamina tutti gli ingredienti fondamentali di cui è formato l’universo, dall’infinitamente piccolo all’infintamente grande – ma anche per ricevere il Premio Valore Donna, istituito l’anno scorso dalla BCC di San Marzano e dedicato a personalità femminili protagoniste di importanti innovazioni in campo letterario, scientifico, artistico e musicale.
La vincitrice dell’anno precedente, la dottoressa Antonella Viola, il cui volto è ormai noto ai più grazie all’operazione divulgativa che la vede ospite fissa delle principali trasmissioni televisive nazionali, iniziata nel complicato periodo di pandemia, è poi salita sul palco in Piazza Moro per dimostrare che invecchiare bene si può grazie a una serie di accorgimenti, frutto di studi e ricerche che ha raccolto all’interno del suo ultimo libro La via dell’equilibrio, con un occhio particolare all’alimentazione, che influisce moltissimo sul benessere psicofisico a ogni età. Da pugliese doc la Viola si è poi spesa in un’ode alla dieta mediterranea che da secoli caratterizza le nostre terre, con una nota di merito all’amata focaccia, in questo caso tarantina come lei.
Sempre in ambito gastronomico vale la pena citare il dialogo tra Lucia Forte, manager della ormai internazionale Oropan, e Oscar Farinetti, icona del mangiar bene con la sua celebre catena di ristorazione Eataly che ha giustamente affermato che “una fetta del buon pane di Altamura, con un po’ di marmellata biologica costa la metà di una merendina industriale, è buono il doppio e ti fa vivere il triplo”.
Alimentazione come cura è uno dei motti anche del professor Franco Berrino, al Festival per parlare però di un altro aspetto fondamentale del suo manifesto salutista attorno a cui ruota il suo libro La foresta di perle: il recupero del rapporto dell’uomo con l’ecosistema naturale circostante, bistrattato invece dal nostro stile di vita ben poco sostenibile.
Lo stesso monito ambientalista è stato ripreso con maggior ardore da Mario Tozzi che con fare quasi sciamanico si è scagliato in un j’accuse ecologico, accompagnato dalla musica di Pelini e Satta dei Têtes de Bois. Il geologo romano ha puntato il dito prima ai grandi della Terra, ai poteri forti che muovono i capitali maggiori come i magnati dell’energia che dovrebbero “restituire il maltolto” convertendo le loro produzioni verso il green, per poi arrivare ad accusare sé stesso e la gente normale come gli spettatori astanti perché troppe volte indifferenti e ignavi davanti a un’emergenza oggettivamente innegabile e alla cui domanda cruciale Perché il clima sta cambiando? - cha fa anche da titolo al suo libro per ragazzi presentato ieri sera - si tende a cercare risposte evasive e cieche davanti all’unica risposta scientificamente accettabile: cioè che, in massima parte, la colpa è proprio di noi “sapiens” e delle nostre attività inquinanti.
Non c’è stata solo divulgazione e attualità ieri sera, ma come sempre al Libro Possibile si spazia in lungo e in largo nei reami dello scibile, toccando tutti i generi di letteratura, dai più impegnati a quelli di intrattenimento. In Piazza San Benedetto Massimo Nava, insigne firma del giornalismo italiano ha dialogato con il suo collega televisivo Enzo Magistà, direttore dei tg di Telenorba, di Quella sera in galleria, romanzo storico che il giornalista milanese ha dedicato alla dimenticata figura di Eugenio Torelli Violler, fondatore del Corriere della Sera, testata per cui Nava stesso scrive da oltre quarant’anni.
Il genere giallo invece è stato argomento trattato da Walter Veltroni, che dopo la carriera politica vive una seconda vita creativa da autore e regista. Ieri sera sul palco di Piazza Moro Veltroni ha presentato l’ultimo caso del suo commissario “soccombente” intitolato Buonvino tra amore e morte, in cui anche questa volta il commissario di Villa Borghese è accompagnato dalla sua squadra di eccentrici perdenti che insieme però riescono a unire le loro debolezze e farne virtù. Infatti, per l’ex leader del PD non esistono individui imperfetti proprio perché non esistono individui perfetti e cercare di individuare un normotipo è un’impresa fallace e pericolosa.
A ciò si collega direttamente il messaggio portato al Festival di Luca Trapanese, il cui nome è salito alle cronache per aver adottato da papà single la piccola Alba, bambina affetta dalla sindrome di Down, e da quel momento porta in giro per l’Italia il suo messaggio di integrazione e accettazione delle diversità ora anche nel suo libro Le nostre imperfezioni, presentato ieri sera in Piazza San Benedetto.
La bellezza come qualcosa di ineffabile e soggettivo, al di là dai canoni imposti da epoche e concezioni è stato anche il fulcro dell’intervento di Luca Sommi che nel volume Bellezza: istruzioni per l’uso compie un excursus temporale analizzando il rapporto con l’elemento estetico – che a volte può fondersi a quello etico - di alcuni tra i più grandi intellettuali della Storia, da San Francesco d’Assisi a Céline.
La panoramica su alcune delle personalità che hanno animato la serata del 7 luglio termina qui, ma il Festival del Libro Possibile continua ancora: stasera 8 luglio l’ultima e imperdibile serata dell’edizione 2023 attende nuovi ospiti e nuovi spettatori sempre nella meravigliosa cornice di Polignano a Mare.