Con la serata di sabato 8 luglio si è conclusa con un sold out la tappa polignanese della XXII edizione del Festival del Libro Possibile, riconfermandosi come una delle rassegne culturali del Mezzogiorno più importanti e apprezzate. Anche quest’anno il bilancio è di segno positivo, in linea proprio con il leitmotiv “Penso positivo” scelto per accompagnare gli oltre 150 eventi che hanno animato per quattro giorni tutta la città di Polignano a Mare.
La serata finale, tra le più partecipate in assoluto, ha visto come sempre alternarsi sui vari palcoscenici coinvolti, ospiti tra loro molto diversi per tematiche e stile comunicativo, offrendo quindi la possibilità a tutti di trovare incontri da seguire in base a inclinazioni e curiosità personali. La visione di cultura aperta, variegata e fruibile è infatti una delle caratteristiche fondanti del Festival fin dalle sue origini, come ci tiene a ribadire il suo presidente Gianluca Loliva, tra i fondatori della manifestazione più di due decenni fa.
A salire per primi sul palco principale sono stati i magistrati Roberto Scarpinato e Giovanni Tamburino per commentare il libro di quest’ultimo: Dietro tutte le trame, un’indagine a ritroso sulle origini della strategia della tensione, dimostrando come ancora oggi ci siano nodi da sciogliere riguardo quegli eventi drammatici che scossero l’Italia tra Anni ‘70 e ’90, di cui è fondamentale conoscere e diffondere tutta la verità.
A seguire, Massimo Recalcati ha incantato la folla di Piazza Aldo Moro con una lectio magistralis sulla vita erotica intesa nelle sue sfumature più profonde e polimorfe, dimostrando che non esiste norma né dettame che possa governare ciò che provoca il piacere, dalla parola poietica di un maestro fino al dettaglio nascosto e paradossale di un corpo, l’essere umano desidera ed ama a prescindere da tutto ciò che la biologia e le convenzioni possono imporre.
Allo psicanalista storyteller è succeduta la Ministra per le pari opportunità e la famiglia Eugenia Roccella, che ha presentato il libro Una famiglia radicale in cui racconta delle sue origini inaspettatamente legate al mondo del Partito Radicale e del suo ambiente familiare non certo tradizionale come è invece il modello promosso dalla sua politica. Sulle più recenti notizie che vedono coinvolti i suoi colleghi di Governo ha preferito non esprimersi, se non con una laconica apologia del Presidente del Senato Ignazio Larussa – anch’egli atteso al Festival nella giornata del 6 luglio, ma assente per evidenti motivi.
Sempre per rimanere in ambito istituzionale, Francesco Paolo Sisto, Viceministro della giustizia e il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giuseppe Melillo hanno invece portato sul palco principale l’annosa questione della riforma della giustizia e gli ultimi sviluppi sul PNRR.
Non sono mancati dei momenti di dissenso, espressi con fischi ed esclamazioni dal pubblico nei confronti della ministra Roccella e del senatore Sisto, ma anche la protesta – avvenuta in modo del tutto pacifico e contenuto – è elemento fondamentale di confronto nell’agone politico democratico.
Al pubblico di Piazza San Benedetto invece, due nomi del panorama narrativo contemporaneo italiano hanno raccontato gli incroci tra vita vissuta e vita letteraria, cifra delle loro opere: prima la barese Antonella Lattanzi, che nel suo struggente Cose che non si raccontano riporta tutto il dolore che circonda l’esperienza della maternità, condivisa da tante donne, ma quasi sempre taciuta; poi il napoletano Peppe Fiore – sceneggiatore di serie di successo come The Young Pope e la più recente Mare Fuori, ma sabato sera in veste di romanziere – ha parlato de Gli innamorati, una storia che segue le passioni e le malinconie, le illusioni e le menzogne di una edonistica borghesia romana, sommersa da un naufragio di fango e disincanto.
Di stampo totalmente diverso l’intervento di Giuseppe Cruciani - conduttore del seguitissimo programma di Radio 24 La Zanzara - chiamato a presentare il suo libro Coppie, una provocatoria disamina dei rapporti sentimentali contemporanei, che ha trovato nell’umorismo canzonatorio di Dario Vergassola pane per i suoi denti.
Le esilaranti incursioni di Vergassola sono state infatti una costante del Festival, e non mancheranno durante la prossima tappa del Festival a Vieste, a confermare il suo affetto per la nostra terra che è per lui come ha affermato più volte il comico ligure, la Puglia è oramai familiare “come la sua porta di casa”.
Tornando al palco principale in una Piazza Moro ancora gremita fino a tardi, gli ultimi due interventi in programma sono stati la presentazione-spettacolo di Andrea Scanzi, dedicata al “genio invisibile” di Lucio Battisti, accompagnato da chitarra e tastiera, e il monologo del direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio che ha esposto la sua visione sul conflitto russo-ucraino, contenuto del suo ultimo libro Scemi di guerra.
A fine serata, come tradizione vuole, direttivo, staff e ospiti si sono poi ritrovati per brindare al successo della kermesse sulla pittoresca Terrazza Campanella, appendice esterna del suggestivo atelier e laboratorio dello “scultore della luce” Peppino Campanella, un artista-artigiano dallo stile unico e riconoscibile che lo ha reso icona polignanese.
Dopo la gioia e la soddisfazione per il successo della manifestazione appena conclusa, il Libro Possibile si rinnova e dà appuntamento a Vieste, nella perla del Gargano, dal 18 al 22 luglio 2023, per la seconda tappa di questa XXII edizione. Il programma completo con gli ospiti previsti verrà reso pubblico a breve, tenetevi aggiornati tramite il sito ufficiale e i canali social. Vi aspettiamo a Vieste!