Il nome d’arte dello scrittore Marco Colapietro è ripreso da quello dello scrittore statunitense Th. Pynchon. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma, ha lavorato come fumettista. L’esordio nella scrittura avviene con il romanzo M del 1999, ispirato al film Blade Runner. Nei suoi scritti visionari, Pincio rivisita luoghi comuni letterari e i miti popolari in chiave spesso ironica, enfatizzando le contraddizioni e le criticità della cultura postmoderna, che nello stesso tempo cerca di indagare. Dopo Lo spazio sfinito (2000), con il romanzo Un amore dell’altro mondo (2002), storia traslata del leader dei Nirvana, sale alla ribalta del panorama letterario italiano. Seguono altri romanzi: La ragazza che non era lei (2005), Gli alieni (2006), Cinacittà (2010), sulla presenza dominante della comunità cinese, Pulp Roma (2012), Panorama (2015), Il dono di saper vivere (2018) e Diario di un'estate marziana (2022). Attualmente collabora con la rivista Rolling Stone, Il Manifesto e la Repubblica.