Il racconto romanzato, corredato di tessere informative, trae spunto da fatti realmente accaduti, nel percorso di verifiche, analisi e attribuzione di un olio su legno - proveniente da una collezione privata - al celebre pittore barlettano, a suo tempo rinvenuto a Vico del Gargano (Fg).
La storia di Jean Pansini, orefice parigino dalle radici pugliesi, in cerca di nuovi spunti creativi per le sue collezioni, tra le Stele Daunie di Bovino e Manfredonia e ‘Le long de la Seine des Orfèvres’ ritrovato tra gli aranci e i paesaggi del Gargano.
L’omaggio appassionato a De Nittis, che mira ad una sensibilizzazione ‘diffusa’ verso un patrimonio identitario ‘unico’ da condividere il più possibile: per poterlo valorizzare meglio, custodirlo orgogliosamente, difenderlo efficacemente e farne propulsore di interessi e crescita culturale.
Una testimonianza per fare di questo doppio patrimonio, materiale e immateriale, anche uno strumento di opportunità per la comunità che lo ha ricevuto in eredità: investita dalla fiduciosa responsabilità e dall’affetto - senza tempo e senza confini - di chi non ha mai smesso di sentirsene parte viva, anche se a suo tempo emigrato in altri contesti professionali.